Calciatori russi in Italia: da Sasha a Sheva

Calciatori russi in Italia: da Sasha a Sheva

Altre persone che hanno avuto il COVID-19 hanno riportato problemi alla vista. Uno studio pubblicato l’anno scorso su BMJ Open Ophthalmology affermava che sensibilità alla luce, occhi irritati e vista annebbiata sono tra i più comuni disturbi della vista lamentati dai pazienti. E in uno studio svolto su 400 pazienti di COVID-19 che sono stati ricoverati, i ricercatori hanno rilevato che il 10% aveva problemi alla vista, incluse congiuntivite, alterazioni della vista e irritazione degli occhi. Ma se il virus danneggia i neuroni sensoriali dell’orecchio interno o della coclea, si può verificare un’improvvisa perdita dell’udito, che può anche essere permanente.

La gara fu vinta dalla polacca Halina Konopacka, un’atleta ventiseienne, con 37,71 m. Seconda si classificò la giapponese Kinue Hitomi (33,62 m), forse il più grande talento femminile dell’epoca, che a Göteborg riuscì ad arrivare in ben sei finali. Konopacka si confermò indiscussa pioniera del disco ai Giochi Olimpici del 1928 ad Amsterdam e di nuovo ai Giochi Mondiali del 1930 a Praga.

Una destra europea in vantaggio ma disunita

Come esercizio sportivo figurò nel programma sia dei Giochi celtici di Tailteann sia di quelli dell’antica Grecia, che lo avevano incluso nel pentathlon. La principale differenza rispetto al giavellotto moderno consisteva in un piccolo cappio di cuoio (amentum), legato all’altezza del centro di gravità dell’attrezzo; inserendo l’indice e il medio in questo cappio era possibile far ruotare il giavellotto, aumentando la forza di propulsione e quindi anche la lunghezza del lancio. In epoca recente (1956) si è avuto, per iniziativa degli spagnoli, un tentativo di reintrodurre la rotazione, ma la IAAF ha respinto la proposta, soprattutto per ragioni di sicurezza.

I quattro delinquenti dei bassifondi losangelini che presero d’assalto il Sunset Strip sotto il nome di Mötley Crüe quell’anno volevano cambiare quello stato di cose. Il bassista e compositore principale Nikki Sixx era infatuato di artisti glam rock degli anni Settanta come Sweet e David Bowie. Prese la loro formula e la arricchì di energia punk e litri di testosterone, sfornando canzoni come “Live Wire”, “Too Fast for Love” e “Piece of Your Action”.

  • Nel 1938 lanciò prima a 77,87 m e poi a 78,70 m, una misura, quest’ultima, che doveva rimanere insuperata per quindici anni.
  • C’è una soddisfazione intrinseca in questo, nel mandare a fanculo l’industria musicale e il modo in cui si presume tu debba sottostare alle regole del gioco e tutta quella merda che abbiamo dovuto sopportare a metà degli anni Ottanta”.
  • Superò per la prima volta il mondiale di Lemming nel 1914, proprio in Svezia, con 63,29 m, ma i giudici parlarono di vento favorevole.
  • Fu il primo italiano a superare i 50 m (50,31 m nel 1936) ed ebbe la sua miglior stagione nel 1938, quando con 51,49 m figurò al primo posto nella lista mondiale dell’anno.
  • La posta in gioco il 23 luglio è molto alta, questa polemica frontale ne è uno dei tanti segnali.Sarà vero, come scrive su Twitter il giornalista e documentarista Antonio Maestre (ma non è certo l’unico a pensarla così) che i socialisti hanno compiuto con il loro spot «un grande errore»?

Held ebbe la soddisfazione di vedere adottare il ‘suo’ attrezzo quasi da tutti, ma non ebbe altrettanto successo come agonista. Nel 1956, infortunato, non poté partecipare ai Trials olimpici degli Stati Uniti e sebbene si fosse ripreso subito, tanto da elevare a 82,29 m il suo ‘personale’, rimase escluso dai Giochi. Sulla sua scia altri talenti stavano maturando negli Stati Uniti e tra questi Al Cantello, un oriundo italiano che aveva la caratteristica peculiare di eseguire un originale tuffo nel rilasciare l’attrezzo, atterrando sulle estremità anteriori; nel 1959 superò il mondiale con 86,04 m. Alla stessa epoca si mise in luce anche Bill Alley, uno dei lanciatori più giganteschi visti in questa specialità, il cui lancio migliore, 86,46 m nel 1960, non fu tuttavia omologato perché ottenuto su terreno in declivio eccedente la tolleranza consentita dal regolamento (1‰ nella direzione di rincorsa).

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Nel Balassini ha superato per prima fra le italiane il ‘muro’ dei 70 con 70,30 m. Medaglia d’argento anche ai Mondiali di Edmonton 2001, dove per soli 4 cm è stata sconfitta dalla ventunenne cubana Yipsi Moreno (70,65 m), Kuzenkova è riuscita finalmente a raggiungere l’oro in una grande competizione internazionale ai Campionati Europei del 2002 a Monaco, vincendo con 70,94 m davanti a Skolimowska. Moreno si è confermata numero uno ai Campionati Mondiali del 2003 a Parigi, vincendo con un ottimo lancio di 73,33 m.

Feijóo sostiene tra l’altro che «i vertici internazionali, si fanno con gli interpreti» e la cosa più importante è «sapere bene quello che si vuole dire». E comprendersi o dissentire al volo guardandosi negli occhi non è certo una cosa inutile. Sul finire del secolo è emersa un’atleta greca, Miréla Manjani-Tzelili, vincitrice ai Campionati Mondiali del (67,09 m) e seconda ai Giochi Olimpici del 2000 dietro a Hattestad.

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Nella nostra esperienza abbiamo avuto IFIS in pazienti che avevano ricevuto prostatectomie radicali qualche anno prima dopo aver seguito terapie con alfa-1 antagonisti. In caso di miosi (Schos M.M., 2004; Malyugin B, 2007) non risolvibile farmacologicamente si rende necessario, oltre all’uso di viscoelastici pesanti, eseguire manovre di stretching pupillare o posizionare uncini pupillari che garantiscano una sufficiente dilatazione. Tutto questo si traduce in una induzione astigmatica post-chirurgica praticamente nulla, in un intervento rapido, in una razionalizzazione dei costi e soprattutto in una più rapida riabilitazione del paziente.

Alla fine della “Me Decade”, la cosiddetta New Wave dell’heavy metal britannico rivitalizzò il genere con un uso spregiudicato di velocità, melodia e aggressività. Uno dei momenti cruciali della scena gli inizi fu il debutto eponimo degli Iron Maiden. Maturati grazie ad anni di attività dal vivo nei locali, il quintetto combinò il rock pesante e crudo degli UFO con la destrezza tecnica di gruppi prog come Genesis e Wishbone Ash.

ITALIA&MONDO

In cinque anni tra Reggio e Bologna non supera mal quota 6 reti in stagione in Serie A. Passa alla storia come il primo giocatore russo a militare nel campionato professionistico statunitense, la Major League Soccer, nelle fila del Kansas City Wizards. Protagonista del titolo europeo Under 21 di una bella Unione Sovietica che nel 1990 supera in finale la Jugoslavia di gente come Boban, Suker e Savicevic, arriva, con il compagno Kolyvanov, per essere pedina fondamentale del primo Foggia dei miracoli di Zeman che riesce a limitarne l’esuberanza fuori dal campo. Immagini davvero toccanti che danno un’idea del sacrificio di vite umane pagato dal popolo russo per l’invasione dell’Ucraina.

Ma nel 1990, a Los Angeles, fece ancor meglio l’americano Randy Barnes, un adepto della tecnica rotatoria, con 23,12 m (misura rimasta ineguagliata per 13 anni). Nell’estate di quello stesso anno, in un meeting a Malmö, Svezia, Barnes risultò positivo a uno steroide anabolizzante e si vide infliggere una squalifica di due anni. Ciò non gli impedì di tornare nel giro e di vincere con 21,62 m ai Giochi Olimpici di Atlanta del 1996.

Già allora la palla di ferro pesava 16 libbre inglesi (7,257 kg) e veniva lanciata, o meglio ‘gettata’, dalla spalla; nel momento immediatamente precedente al lancio l’attrezzo doveva infatti toccare o essere molto vicino al collo o al mento. Nei primi gosportsmom.com tempi la pedana era un quadrato di 7 piedi (2,134 m) di lato, delimitato da strisce tracciate sul terreno. L’attuale pedana circolare, del diametro di 7 piedi, fu introdotta verso la fine dello stesso 19° secolo, con l’aggiunta di un fermapiedi.